E’ vinificato con metodo antico “che appartiene agli avi” e’ uno dei metodi più antichi, il patriarca delle bollicine. Il metodo prevede una leggera pressatura delle uve per estrarre i lieviti indigeni presenti sui grappoli da cui inizia la fermentazione naturale. Nella nostra versione il vino viene lasciato riposare per qualche mese, per favorire la decantazione e schiarire il vino senza nessuna lavorazione. Al primo quarto di luna ad ottobre aggiungiamo del mosto fresco e lo imbottigliamo a mano con il tappo a corona dove riparte naturalmente la fermentazione in bottiglia, senza nessuna altra aggiunta.
Il deposito dei lieviti sul fondo della bottiglia regalano una grande personalità e piacevolezza al vino. La spuma è delicata, con intensi aromi primari e secondari bilanciati dalla delicatezza del contatto con il letto di lieviti che gli dona il classico profumo di crosta di pane. A differenza dei metodi classici non subisce la sboccatura, si può bere sia torbido che più limpido, versandolo lentamente nel bicchiere, a voi la scelta.
Una preziosa riscoperta dall’antica saggezza della civiltà contadina.